This is an HTML version of an attachment to the Freedom of Information request 'Access to Member State documents on implementation of the landing obligation in 2016'.


Ref. Ares(2017)1918472 - 11/04/2017
Steps taken by Member States and producer organizations to comply with the landing obligation 
Al fine di perseguire gli obiettivi discendenti dall’applicazione dell’obbligo di sbarco, l’Amministrazione 
Italiana ha fattivamente operato, attraverso i costituiti gruppi regionali per la pesca (PESCAMED nel 
Mediterraneo occidentale, SUDESTMED nel Mediterraneo centrale e ADRIATICA nel Mar Adriatico) nonchè 
attraverso gli organi consultivi europei (MEDAC), per la costituzione delle proposte di piani di gestione dei 
rigetti (discard plan). Inoltre, ha recentemente modificato la propria disciplina nazionale, con particolare 
attenzione al regime sanzionatorio, introducendo le nuove fattispecie previste dalla PCP. Inoltre, ha 
continuato l’intensa campagna informativa e divulgativa, avviata nel 2015, coinvolgendo i diversi soggetti 
interessati tra cui in particolare le Associazioni di categoria, nonché la Guardia Costiera deputata al 
controllo, al fine di stimolare incontri e seminari, anche presso le principali marinerie italiane, con lo scopo 
di sensibilizzare tutti gli stakeholders coinvolti (dalle cooperative agli equipaggi) sugli scopi e sulle modalità 
di applicazione delle misure previste dalla Regolamentazione europea. 
A seguito del primo anno di applicazione delle disposizioni regolamentari, l’attenzione si è rivolta 
principalmente alla necessità di mantenere una corretta gestione del prodotto di taglia inferiore a quella 
minima di riferimento, soggetta all’obbligo di sbarco, nonché alla corretta registrazione dei rigetti. 
Nel corso dei vari incontri sono emerse, da parte degli stakeholders, numerose criticità rispetto ad una 
disciplina ritenuta generalmente complessa, nonché poco adattabile alle realtà mediterranea. 
Le principali Organizzazioni di Produttori di piccoli pelagici (alici e sardine in primis) hanno recepito questi 
nuovi obblighi nella predisposizione dei piani di produzione e commercializzazione previsti dal Reg. (UE) n. 
1379/2013. Occorre evidenziare come nel 2016, la disciplina relativa all’obbligo di sbarco risulta 
sicuramente meglio implementata ed applicata, nonostante le difficoltà più volte evidenziate concernenti la 
realtà italiana. 
Per quanto concerne l’obbligo di sbarco in vigore al 1 Gennaio 2015, le flotte interessate sono quelle dedite 
alla cattura dei piccoli pelagici e, in particolare, le unità abilitate al traino pelagico a coppia e le circuizioni. 
Dal 1 Gennaio 2017, le unità interessate saranno quelle abilitate allo strascico, inclusi i rapidi, le unità 
autorizzate alla pesca con i palangari nonché le unità autorizzate alla pesca con gli attrezzi da posta, inserite 
nella lista prestabilita ai sensi del Regolamento Delegato (UE) 2017/86. 
Non da ultimo si rammenta che l’obbligo di sbarco, nonché la registrazione dei rigetti e la corretta 
applicazione dell’esenzione de minimis, costituiscono un importante mutamento delle modalità operative e 
comportamentali dei pescatori. 
 
Steps taken by Member States regarding control of compliance with the landing obligation 
L’Amministrazione  italiana ha inoltrato a tutti i soggetti interessati - Associazioni di categoria, 
Organizzazioni di Produttori, Guardia Costiera (autorità competente per il controllo) - le disposizioni ed 
indicazioni circa  gli obblighi stabiliti dalla normativa vigente nonché le modalità da seguire per una corretta 
compilazione del giornale di pesca e della dichiarazione di sbarco. 
Al fine di vigilare sulla corretta applicazione dell’obbligo di sbarco, la Guardia Costiera ha posto in essere le 
discendenti attività di controllo sulla base di opportune Risk Analysis e ha avviato un programma di 
formazione e specializzazione del personale deputato all’attività di controllo. 
 
Information on the socio-economic impact of the landing obligation 
Appare di complessa valutazione l’impatto socio-economico determinato dall’applicazione dell’obbligo di 
sbarco, che si concretizza in una serie di operazioni quali la cernita, immagazzinamento a bordo, sbarco e 
smaltimento del prodotto indesiderato, atteso che le consistenze non appaiono tali da generare un 
mercato di tale prodotto, non destinabile al consumo umano diretto. Tale impatto risulta al momento in 
parte mitigato dalla possibilità di usufruire dell’esenzione de minimis.  

 
Information on the effect of the landing obligation on safety on board fishing vessels 
Sono in corso le valutazioni finalizzate a quantizzare gli effetti sulla sicurezza a bordo dei pescherecci 
correlati all’applicazione dell’obbligo di sbarco. 
Per quello che riguarda l’attuazione delle misure previste da FEAMP e, nello specifico della misura, di cui all’ 
art. 32 “Salute e Sicurezza” a competenza regionale, su un totale di contributo pubblico pari a 12 mln di 
euro ad oggi è stato emanato un bando per un impegno 237.799 euro. 
 
Information on the use and outlets of catches below the minimum conservation reference size of a 
species subject to the landing obligation 
Attualmente, tutto il prodotto ittico catturato, di taglia inferiore a quella commerciabile, è rientrato nelle 
soglie de minimis previste e, pertanto, non esistono statistiche che rilevano prodotto sottotaglia sbarcato.  
Nel 2016 si sono conclusi alcuni progetti nazionali finanziati dalla Direzione Generale della Pesca Marittima 
e dell’Acquacoltura italiana, con lo scopo di studiare, approfondire e verificare l’applicazione dell’obbligo di 
sbarco dei piccoli pelagici. In particolare, un progetto ha previsto lo studio delle caratteristiche fisico-
chimiche di farina e olio di pesce ricavabile da piccoli pelagici sotto-taglia sbarcati. Inoltre è stata condotta 
una valutazione analitica del possibile mercato questo tipo di prodotto potrebbe avere, al fine di sostenere 
parzialmente i pescatori dei maggiori costi sostenuti a causa dall’applicazione della normativa in questione. 
Dai risultati è emerso che, per la zona oggetto di studio, non sono state registrate una grande quantità di 
catture sotto-taglia minima di riferimento (cosa che ha limitato molto l’attendibilità dei risultati finali), 
inoltre è emerso che l’importo che verrebbe riconosciuto ai pescatori non risulta tale da compensare I 
maggiori prevedibili oneri discendenti. Un importante risultato registrato dall’introduzione dell’obbligo di 
sbarco è rappresentato dalla diminuzione del quantitativo di sotto-taglia catturato;  quanto appena detto a 
riprova che è possibile ridurre le catture indesiderate lavorando in determinate zone e in determinati 
periodi escludendone altri. 
In Italia non è registrata nessuna significativa nuova filiera economica nata per effetto delle nuove norme 
comunitarie e, al momento, le Associazioni e gli ambienti professionali direttamente coinvolti non hanno 
locali disponibili per avviare nuove pratiche commerciali volte alla valorizzazione del prodotto sotto taglia 
sbarcato. 
Fermo restando quanto sopra, si portano in evidenza due progetti avviati dall’Amministrazione italiana, 
relativi rispettivamente al “Monitoraggio e valutazione dei dati relativi ai rigetti della pesca, alla quantità 
del pescato sottomisura sbarcato dalla flotta italiana ed eventuale sua utilizzazione, in attuazione della 
riforma della PCP (Politica Comune della Pesca) nell’ambito della specificità del Mediterraneo di cui alla 
lettera a), art. 15, reg. (UE) 1380/2013
.” ed a una “Indagine conoscitiva propedeutica alla gestione dei 
rigetti della pesca della flotta italiana, come definiti all’ art. 15, reg. (UE) 1380/2013 ad esclusione delle 
specie di cui alla lettera a).
”. 
 
Information on port infrastructures and of vessels fitting with regard to the landing obligation 
Per effetto del completamento dell'azione di adeguamento della normativa unionale operato con il 
Regolamento (UE) n.2015/812 e del Regolamento di esecuzione (UE) n.2015/1962, nonché della futura 
entrata in vigore di obbligo di sbarco per altri segmenti di pesca, potrebbe verificarsi una crescita del 
numero delle specie in regime di de minimis, che di sbarchi di prodotti sotto-taglia. Tutto ciò comporterà 
l'adozione da parte delle imprese e delle Autorità responsabili delle aree portuali interessate, di iniziative e 
progetti atti a gestire le operazioni di stoccaggio a bordo, raccolta a terra e successivo smaltimento. 

Per quello che riguarda l’attuazione delle misure previste dal FEAMP: per la misura di cui all’ art. 38 
Limitazione dell’impatto della pesca sull’ambiente marino e adeguamento della pesca alla protezione delle 
specie
” a competenza regionale, su un totale di contributo pubblico pari a 12 ml di euro ad oggi è stato 
emanato un bando per un impegno 237.799 euro. 
Ai fini dell’attuazione della misura di cui all’ art. 43 “Porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e 
ripari di pesca
” di competenza regionale su un totale di contributo pubblico pari a 46 ml di euro ad oggi 
sono stati emanati due bandi: uno per un impegno di 2.525.894,86 ml di euro e il secondo per un impegno 
di 911.564,00 euro. 
Ai fini dell’attuazione della misura di cui all’ art.68 “Misure a favore della commercializzazione” tale misura 
prevede una ripartizione delle risorse tra Amministrazione centrale e Regioni. Per un totale di contributo 
pubblico pari a 40 mln di euro. A livello centrale, ad oggi sono stati attivati ventidue progetti per un totale 
di contributo impegnato pari a 21.617.101,73 ml di euro. Per quello che riguarda la parte regionale è stato 
emanato un solo bando per un totale di euro complessivi 668.596,46. 
Ai fini dell’attuazione della misura di cui all’ art. 69 “Trasformazione dei prodotti della pesca e 
dell’acquacoltura
” a competenza regionale, su un totale di contributo pubblico pari 80 mln di euro ad oggi è 
stato emanato un solo bando per un totale impegnato pari a 3 mln di euro complessivi. 
 
Information on the difficulties encountered in the implementation of the landing obligation and 
recommendations to address them 
Nei primi due anni di applicazione, l’Italia evidenzia alcune difficoltà che le imprese di pesca si sono trovate 
a fronteggiare per rispettare i principi della PCP e dei nuovi adempimenti richiesti. Purtroppo l’effetto 
maggiore che si registra, dovuto a tutte le prescrizioni adottate, è il crescente carico di lavoro e di 
burocrazia per gli equipaggi che, se non rispettata, può portare all’attribuzione di punti, sanzioni etc. . Con 
particolare riferimento all’avvio dell’obbligo di sbarco per le specie che definiscono l’attività di pesca a 
partire dal 2017 si rischia che la materia, possa subire nella pratica implementazione un ulteriore 
appesantimento.