Ref. Ares(2021)3535027 - 28/05/2021
Prot. 25/20 RM/ss
Bari, 14/05/2020
Ufficio: segreteria generale
Oggetto: lettera alla Commissione Europea
To
@ec.europa.eu
President von der Leyen
European Commission
Rue de la Loi / Wetstraat 200
1049 Brussels
Presidente Von der Leyen,
La stiamo contattando per manifestarLe la preoccupazione della UIL Pensionati Puglia in merito al
programma di lavoro della Commissione.
La CES ci ha informati che la Commissione Europea sta prendendo in considerazione l’eventualità
di congelare la Direttiva sulla trasparenza retributiva dell'UE e l'intera Strategia sulla parità di genere.
La preghiamo di riconsiderare questa ipotesi. Nella nostra valutazione un simile approccio sarebbe
un errore con conseguenze di vasta portata.
Presidente Von der Leyen, solo qualche mese fa, Lei ha reso l'uguaglianza di genere un caposaldo
della sua Presidenza.
Binding Pay Transparency è stato uno degli impegni che Lei ha preso per i primi 100 giorni di
lavoro della Sua Commissione.
L'azione per garantire l'uguaglianza di genere non può essere messa in discussione nemmeno in
tempi di crisi come quello che ci stiamo trovando a vivere per via dell’emergenza COVID-19. La parità
retributiva è un requisito dei trattati UE, non un'opzione.
Esiste una forte interconnessione tra la strada dell'UE per il piano di ripresa e l'instaurazione della
nuova normalità post-Covid-19, questo evidenzia la necessità di una Strategia per l'uguaglianza di genere.
In tutta l'UE, i lavoratori dei settori definiti “essenziali”, in cui il lavoro è prevalentemente svolto
da donne, sono sottopagati e sottostimati. Un tema, questo, che deve essere affrontato all’interno della
strategia per la ripresa: le donne che lavorano non devono essere messe in secondo piano, né tantomeno
possono essere considerate una questione da affrontare dopo la ripresa dalla crisi.
L’annunciata Direttiva sulla trasparenza retributiva non solo deve andare avanti ma deve, inoltre,
essere riformulata per affrontare le cause profonde della disuguaglianza e della sottovalutazione del
lavoro. Covid-19 ha messo in luce quanto il mercato abbia definito stipendi ingiusti per categorie di
lavoratori come gli addetti alle pulizie, alla vendita al dettaglio, ai trasporti, all’assistenza e gli operatori